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Mi presento:
Mi sono laureata in lettere con una tesi intitolata “L’influenza della televisione nei rapporti interpersonali” (che, se siete curiosi, potete scaricare da www.tesionline.it). Era il 1999. Appena in tempo. Il mio desiderio di dare libero sfogo all’interesse per lo spettacolo (in particolare il varietà televisivo) si è dovuto scontrare, infatti, pochi mesi dopo, con l’arrivo in tv del Grande Fratello & C. e questo ha profondamente deluso e inaridito quelle che erano state le mie passioni di sempre. Ho cominciato a sopportare sempre meno l’offerta delle nostre reti generaliste, a non riconoscermi più nei loro palinsesti, io che, per anni, ero stata ad assistere in studio alle produzioni o a tante ore di prove, vivendo la magia di certi programmi dove, vi assicuro, ho toccato con mano come il tanto vituperato mondo dello spettacolo, conosca anch’esso una professionalità e una passione in grado in molti casi di trasformare un gruppo di lavoro in una grande famiglia. Gli anni trascorsi a studiare danza classica, moderna, sportiva (ballo liscio e standard) mi hanno permesso da allora, a poco a poco, di avvicinarmi al teatro, partendo dal musical. Ore e ore di prove di amici semiprofessionisti, audizioni dove li ho accompagnati come mascotte raccogliendo le loro confidenze, i loro timori, le loro aspirazioni. Lentamente, dopo anni in cui lo spettacolo in generale sembrava non interessarmi più, la passione è rinata. E questi ultimi due anni sono stati fondamentali. Il caso ha voluto che conoscessi tante persone, una dopo l’altra e casualmente appunto, professioniste del teatro. Non attori, ma protagonisti di tutto il lavoro del “dietro le quinte”, il mondo che veramente ho sentito da sempre più mio rispetto al vero e proprio palcoscenico. E la fortuna ha voluto che, anche in questi casi, potessi apprezzare prima di tutto il lato umano di queste persone. Poi è arrivato Teatro.org. Ancora una volta per caso, grazie alla mia smania di vagabondare su web. L’amore per la scrittura, gli interessi da sempre insiti nel mio dna, l’apprezzamento per tanti valori umani si sono così fusi e, chissà, credendoci veramente, un giorno si concretizzeranno. Ho capito che posso farcela. Se da ragazzina non avevo la minima idea di come avvicinarmi a questo mondo, oggi so che dipende solo da me. Il sogno è quello, per me che attualmente non ho lavoro, di diventare l’addetta stampa di un teatro o di una o più compagnie. E, perché no, coltivando il contatto con chi già vi lavora, imparare anche come poter dare una mano a costruire uno spettacolo. Sto muovendo i primi passi con una piccola compagnia di attori professionisti di Genova, la mia città. Se son rose, come si dice, fioriranno. Nell’attesa? Beh…confesso che invidio un po’ milanesi e romani che possono godere di un’offerta molto più ampia in cartellone